Ascolti la radio?

Ascolto la radio, da sempre. Uno dei primi ricordi che ho è legato alla radio, marrone e panciuta, sul buffet della cucina ed io nel lettino, in piedi e appoggiata con il mento alle sponde, che ascolto la musica che esce da quello scatolone.  Anche quando studiavo, il sabato pomeriggio, ascoltavo la radio, ormai diventata radiolina portatile, che trasmetteva le classifiche dei dischi più venduti. La radio mi ha seguito ed accompagnata in tutti i periodi della mia vita. Ho amato alcune trasmissioni e non gradito altre, ma ho sempre scelto io cosa volevo ascoltare e mi sono irritata un pò quando ho scoperto che alcuni programmi di Radio 2 verranno soppressi. Sarà perchè l’ascolto non paga , sarà perchè alcuni conduttori non elargiscono stupidaggini e magari cercano di parlare esprimendo concetti che la mente umana non dovrebbe stentare a capire, ma che pare solo alcuni riescano a decriptare (apro una parentesi: non credo che ascoltare trasmissioni come Condor o come Alle 8 della sera, attualmente già scomparsa dall’etere,  faccia appartenere ad una élite di intellettuali, solo trattano argomenti che sono interessanti se li si ascolta e chiudo la parentesi) e sarà perchè meno strumenti si hanno per pensare e meglio è.

Per saperne di più trascrivo un articolo di Repubblica — 23 ottobre 2009    pagina 62   sezione : SPETTACOLI

Rivoluzione rischiosa a Radio2. Il direttore, Flavio Mucciante, sta cambiando i connotati della rete e c’ è chi teme che presto sarà irriconoscibile. A gennaio sparirà lo storico Fabio e Fiamma, chiuderanno Condor, Sumo e L’ altro lato. Alle 8 della sera è stato già chiuso. Di Fiorello e Viva Radio2 si sono perse le tracce. Ma il direttore va fiero delle new entry: Tiberio Timperi, Chiara Gamberale, Claudio Sabelli Fioretti, Miriam Leone, Carlo Pastore. Cambierà l’ offerta musicale con i serali Moby Dick (condotto da Silvia Boschero) e Radio2 Live di Gerardo Panno, sulla musica di grandi artisti italiani e non solo. Si prevede pure un radio reality: Donne che parlano. A via Asiago in tanti temono che Radio2 possa perdere la sua fisionomia: se si alleggeriscono i contenuti e si aumenta la musica, Radio2 non finirà con il somigliare a una radio qualsiasi? I Malumori affiorano tra autori e conduttori in partenza. «Sì, ho sentito che Sumo chiude. Ma non so se crederci», dice Giovanna Zucconi. «È legittimo che un direttore chiuda dei programmi. Ma credo abbia l’ obbligo di comunicarlo, di spiegarlo: Mucciante io non l’ ho mai né visto né sentito». Federico Taddia, autore di Fiorello e conduttore di L’ altro lato è basito: «Il mio è un programma leggero ma non banale, pensavo di essere una risorsa di Radio2. Negli ultimi tre anni gli ascolti sono andati pure bene». Infine Fiamma Satta, della premiata ditta radiofonica Fabioe Fiamma. «Chiusura per stanchezza? No, io sarei andata avanti fino al 2040. Certo, ioe Fabio ufficialmente facciamo ditta dall’ 87, ora ci chiudono, non so cosa accadrà dopo». Mucciante rivendica la «rivoluzione» nei suoi palinsesti, ma conserva alcuni pezzi della Radio2 di Sergio Valzania: Il ruggito del coniglio (Dose e Presta), Grazie per averci scelto ( Santin), 28 minuti (Palombelli), 610 (Lillo e Greg), Caterpillar (Solibello e Cirri). «Dobbiamo essere servizio pubblicoe al tempo stesso essere competitivi sul mercato» spiega Mucciante: «L’ obiettivo è quello di incrementare la quota di pubblico tra i 25 e i 44 anni e di puntare ancora di più sul coinvolgimento dell’ ascolto femminile». – LEANDRO PALESTINI