Archivi categoria: Arte poetica
Papà
C’è una fotografia di papà che mi piace. Papà è in piedi ed io, di circa tre anni, sono in bilico sulla sommità di un dissuasore di pietra. Alle nostre spalle c’è una strada sterrata che solo crescendo ho riconosciuto come l’ingresso ad una vecchia casa sulla collina “per andare a San Maurizio”. Lui ha uno sguardo un po’ birbone come di chi finge di darmi una spinta ma in realtà mi tiene ben salda sul pietrone liscio e consumato.
Mi piace ricordarlo così mentre mi sta alle spalle e mi incoraggia a fare quello penso sia meglio per me, alleggerendo con una battuta o una strizzata d’occhio i momenti di tensione o di paura nell’affrontare le difficoltà. Mi piace ricordarlo mentre legge o mentre gironzola nel suo giardino, a godersi i fiori che lasciava sulla pianta perchè i fiori è un peccato tagliarli.
Oggi ho guardato la fotografia per non dimenticare come era papà quando ero piccola perchè mi manca.
Il più piccolo germoglio dimostra che non c’è morte in realtà;
E che se mai ci fosse porterebbe verso la vita, e non l’aspetta alla fine per fermarla
E che è cessata nell’attimo in cui la vita è apparsa…
Tutto progredisce e si espande, niente crolla,
E morire è diverso da quel che ciascuno abbia mai creduto, e più felice.
Walt Whitman Leaves of grass ✿
Scarpette rosse
C’è un paio di scarpette rosse
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora
la marca di fabbrica “Schulze Monaco”
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perchè i piedini dei bambini morti
non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perchè i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.
Joyce Lussu ❋
Giorno della Memoria. Per ricordarci di tutte le vittime, di tutte le guerre, di tutti gli eccidi. Anche quelli di cui non abbiamo memoria.
Viali d’estate
L’analfabeta politico
Il peggior analfabeta è l’analfabeta politico.
Egli non sente, non parla, né s’interessa
degli avvenimenti politici.
Egli non sa che il costo della vita,
il prezzo dei fagioli
del pesce, della farina, dell’affitto
delle scarpe e delle medicine.
L’analfabeta politico è così somaro
che si vanta e si gonfia il petto
dicendo che odia la politica.
Non sa l’imbecille che
dalla sua ignoranza politica nasce la prostituta,
il bambino abbandonato, l’assaltante
e il peggiore di tutti i banditi
che è il politico imbroglione,
il mafioso, il corrotto,
il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali.
B. Brecht
La bugia
Colori dell’inverno
In questo periodo avrei molti , moltissimi , troppi spunti per scrivere quello che penso. Non voglio farlo. Né posso ignorare quello che capita nel mondo perchè ogni giorno c’è un motivo in più per pensare di vivere nello stato libero di Bananas, perciò non potendo fare a meno del mio blog e non volendo trascurarlo mi dedicherò ad argomenti più contemplativi. Ad esempio l’osservazione di quanti colori esistano in questa stagione invernale e di come, se pure in anni lontani ed in un ambiente molto diverso da quello in cui vivo, vengano descritti da Thoreau.
Inverno pittore
È straordinario pensare a quale varietà di colori
ben distinti possa offrirci l’inverno, e ciò usando
di tante poche tinte, se così vogliamo chiamarle.
La limpidezza e la purezza particolarissima dei
colori rappresentano probabilmente il fascino
maggiore di una passeggiata invernale.
C’è il rosso del cielo al tramonto, e della neve
di sera, e dei lembi di arcobaleno durante il
giorno, e delle nuvole basse.
C’è l’azzurro del cielo, e dei riflessi dell’acqua,
e del ghiaccio e delle ombre sulla neve.
C’è il giallo del sole e del cielo crepuscolare al
mattino e alla sera e del carice (o color paglierino
che, diviene brillante se, a sera, viene illuminato
sull’orlo del ghiaccio) e tutti e tre nei cristalli di brina.
E poi i colori secondari, ecco il porpora della neve,
in mucchi e sulle cime delle colline, sui monti,
delle nuvole serotine.
Il verde dei sempreverdi, del cielo e del ghiaccio
e delle acque quando scende la sera.
L’arancione del cielo di sera.
Il bianco della neve e delle nuvole e il nero delle
nuvole stesse, delle acque agitate, dell’acqua che
s’infiltra nel sottile strato di neve sul ghiaccio.
Il ruggine, il marrone e il grigio dei boschi di
alberi decidui.
Il bruno fulvo della terra nuda.
H. D. Thoreau
… E questo è il mio inverno a colori
Autunno
Che dolcezza infantile
nella mattinata tranquilla!
C’è il sole tra le foglie gialle
e i ragni tendono fra i rami
le loro strade di seta.
(F. G. Lorca)
I colori dell’autunno, che inizia ad esibirsi, sono una tentazione troppo forte e non approfittarne per catturarli scattando fotografie sarebbe un peccato.
Buon fine settimana.
Aspettando la luna
Lo vedi? Niente è impossibile. Arriva sempre il momento giusto per tutto: basta aspettare. Anche la luna, quando è bella piena, matura, può cascarti fra le braccia…
Roberto Benigni
Nella notte con il naso all’insù a guardare la luna e pensare che a volte sarebbe bello raggiungerla … ma potrebbe anche succedere il contrario e nell’attesa si può anche giocare a immaginarla un po’ più vicina.
Ciliegie rosse mature
When he was by, the birds such pleasure took,
That some would sing, some other in their bills
Would him mulberries and ripe-red cherries.
Shakespeare’s Venus and Adonis, ll. 1101-3
Gli uccelli erano così contenti della sua presenza,
Che alcuni cantavano, ed altri nel loro becco
Gli portavano more e ciliegie rosse mature.