Regine e ciliegie

L’aspetto più brutto di farsi una overdose di ciliegie è che restano lì tutti i noccioli a ricordarti quante ne hai mangiate

Andy Warhol

Una ciliegia tira l'altraOggi mangiando le ciliegie ascoltavo la radio, la regina Elisabetta festeggia i 60 anni di regno nell’Abbazia di Westminster e mi è tornata alla mente una canzoncina che la maestra ci aveva fatto imparare ormai nell’altro secolo.

A volte non so in che giorno vivo e all’inizio di ogni anno devo concentrarmi per ricordarmi che devo aumentare di una cifra il numero che lo indica, a parte queste avvisaglie di senilità ho però ben presente alcune sensazioni che mi riportano indietro nel tempo. La canzoncina veniva cantata nel cortile della scuola elementare durante l’intervallo e noi bambine (classe solo femminile) la cantavamo accompagnandola con le braccia alzate e le mani che ruotavano nell’aria…

Io son contadinella
della campagna bella
se fossi la regina
sarei incoronata,
ma son contadinella
mi tocca lavorar.

E cinquecento cavalieri
con la testa insanguinata
con la spada sguainata
indovina che cos’è.
E sono, sono le ciliegie!
Sono, sono le ciliegie.
Sono, sono le ciliegie
che maturan nel giardin.

Mangiando ciliegie vengono strani pensieri. Un’unica certezza, anzi due: non avrei voluto essere regina ed è vero il detto che una ciliegia tira l’altra.

Ciliegie rosse mature

When he was by, the birds such pleasure took,

That some would sing, some other in their bills

Would him mulberries and ripe-red cherries.

Shakespeare’s  Venus and Adonis, ll. 1101-3

Gli uccelli erano così contenti della sua presenza,

Che alcuni cantavano, ed altri nel loro becco

Gli portavano more e ciliegie rosse mature.