Sul tram che percorre una strada del centro, in una mattina di tardo autunno, due ragazze sono sedute una accanto all’altra. Casualmente una delle due riconosce nella vicina una ex compagna di scuola; saluti, abbracci, bacini e domande su cosa fai qui, tanto che non ci vediamo, che facoltà frequenti e così via. Il tono della voce nella conversazione privata è piuttosto alto perchè il rumore del traffico e lo sferragliare del tram non consentono alle ragazze di sussurrare e chi come me è molto vicino, involontariamente, diventa spettatore del loro incontro.
Ad un certo punto una ragazza esordisce con un’ affermazione: Ho saputo che sei fidanzata… Pausa di sospensione, domanda : … Come ti trovi ???
Non so quale sia stata la risposta perchè non l’ho sentita, sono stata talmente sorpresa da come è stata posta la domanda che a me, di risposte, sono venute in mente queste:
– Bene, grazie adesso sto con lui part- time e poi… o cerco qualcuno migliore o se mi conferma l’impegno sarò impegnata mattina e pomeriggio.
– Ho prenotato per un altro mese perché è così tranquillo che in sua compagnia riesco veramente a rilassarmi.
– Vedi, è poco che lo uso e non ho ancora aquisito dimestichezza…
Forse la lingua italiana è difficile, forse si è persa la capacità di usare verbi e termini appropriati, forse fa paura usare parole che sembrano passate di moda. Chissà. La mia paura è invece che siamo tornati ad un periodo oscuro di non valori e che questo emerge anche nel parlare dei sentimenti.
Chiedere se sei è innamorata e sei felice diventa uno sforzo troppo grande. Come risposta basterebbe un sì.