Gialletti d’autunno

Oggi, camminando per strada, l’arietta freschina mi ha smosso le idee e il pensiero che siamo entrati in ottobre da un po’ mi ha fatto venir voglia di buttar giù due righe su questo taccuino virtuale: non diario, piuttosto un blocchetto di post-it o gialletti su cui segnarmi cose importanti da ricordare che sicuramente dimenticherei con il passare del tempo.

Gialletto N° 1

Ricordare il rumore scrocchiante che producono le suole delle scarpe sulle foglie cadute dagli alberi.

Gialletto N° 2

Ricordare di segnalare come la caduta delle foglie dai rami sia un evento naturale, non uno sgarbo che viene fatto agli uomini/donne precisi e ordinati e un po’ maniaci.

Gialletto N° 3

Ricordare di guardare con attenzione i colori che variano di giorno in giorno: i gialli delle chiome degli alberi che diventano rossastri e poi bruniti poco per volta. Il colore del cielo celeste sporcato di filamenti di nuvole, se sereno; grigio opaco quando piove. Annotare le tonalità a seconda delle ore delle giornata perchè al crepuscolo il cielo dà spettacolo e perdersi il rosa intenso nell’azzurro dorato sarebbe un peccato.

Gialletto N° 4

Controllare che i tramonti finiscano esattamente quando le luci nelle strade prendono il posto del sole per illuminare, che gli automobilisti non risparmino sulle luci dei fari (anche i ciclisti e motociclisti lo dovrebbero fare).

Gialletto N° 5

Fermarsi un attimo a pensare che ci sono sensazioni bellissime e che se non le godi nel momento in cui le stai vivendo non tornano più. Cerca di ricordartelo, mammatignola!

P. S. Le fotografie si possono vedere meglio su Flickr

Pioggia quasi d’autunno

La sera di sabato  la pioggia è caduta  come se stessero spremendo le nuvole. Fulmini e tuoni ci hanno tenuto compagnia fino a tardi e le strade si sono trasformate in fiumi d’acqua. La temperatura si è abbassata e il caldo afoso della settimana trascorsa è scomparso di colpo.

Un annuncio dell’autunno. Manca così poco perché arrivi.

La santa pazienza

Questi ultimi giorni di maggio sono bellissimi: temperatura calda, grado di umidità tendente al secco, perfetti per stare all’aperto e godersi fiori, animali e la natura nel suo pieno rigoglio. Riesco a riappacificarmi con me stessa e diminuisce l’irritazione che provo  nei confronti degli umani.

Giorni fa mi è tornata alla memoria l’esclamazione della nonna quando io, bambina, le chiedevo quanto tempo ci volesse per essere ” grande” (intendevo di età, non di statura…).

– Santa pazienza! – era la risposta guardando  verso l’alto. Non penso si riferisse a un segno divino che dovesse scendere dal cielo, piuttosto ad un gesto per guadagnare tempo per rispondermi. Ecco il tempo… un tempo per ogni cosa.

Vedere crescere un albero di albicocco e guardare i suoi frutti che prima sono acerbi e poi diventano di un caldo colore. Veder fiorire un albero di melograno, guardare i boccioli schiudersi e aspettare che anche loro si trasformino in frutti. Con pazienza, la pazienza che serve…

Colori dell’inverno

In questo periodo avrei molti , moltissimi , troppi spunti per scrivere quello che penso. Non voglio farlo. Né posso ignorare quello che capita nel mondo  perchè ogni giorno c’è un motivo in più per pensare di vivere nello  stato libero di Bananas, perciò non potendo fare a meno del mio blog e non volendo trascurarlo mi dedicherò ad argomenti  più contemplativi. Ad esempio l’osservazione di quanti colori esistano in questa stagione invernale  e di come, se pure in anni lontani ed in un ambiente molto diverso da quello in cui vivo, vengano descritti da Thoreau.

Inverno pittore

È straordinario pensare a quale varietà di colori
ben distinti possa offrirci l’inverno, e ciò usando
di tante poche tinte, se così vogliamo chiamarle.
La limpidezza e la purezza particolarissima dei
colori rappresentano probabilmente il fascino
maggiore di una passeggiata invernale.
C’è il rosso del cielo al tramonto, e della neve
di sera, e dei lembi di arcobaleno durante il
giorno, e delle nuvole basse.
C’è l’azzurro del cielo, e dei riflessi dell’acqua,
e del ghiaccio e delle ombre sulla neve.
C’è il giallo del sole e del cielo crepuscolare al
mattino e alla sera e del carice (o color paglierino
che, diviene brillante se, a sera, viene illuminato
sull’orlo del ghiaccio) e tutti e tre nei cristalli di brina.
E poi i colori secondari, ecco il porpora della neve,
in mucchi e sulle cime delle colline, sui monti,
delle nuvole serotine.
Il verde dei sempreverdi, del cielo e del ghiaccio
e delle acque quando scende la sera.
L’arancione del cielo di sera.
Il bianco della neve e delle nuvole e il nero delle
nuvole stesse, delle acque agitate, dell’acqua che
s’infiltra nel sottile strato di neve sul ghiaccio.
Il ruggine, il marrone e il grigio dei boschi di
alberi decidui.
Il bruno fulvo della terra nuda.

H. D. Thoreau

… E questo è il mio inverno a colori

 

Marzo, un anno dopo

…marzo … Il mese dunque si va riempiendo delle cose sue. Come dire gli ortaggi dentro l’orto, i cani nel canile, i polli nel pollaio: ci sono cose che hanno una casa anche dentro il tempo e dentro il linguaggio.

…E le nuvole in cielo hanno cambiato colore e forme: sono di una consistenza leggera, da poterle soffiare via, il cielo è sereno e si fa nero in un attimo.

Ippolito Pizzetti

Robinson in città – Vita privata di un giardiniere matto

Giallo gelsomino

Qualche giorno fa avevo deciso di fotografare i due arbusti di gelsomini invernali, coltivati in vaso sul terrazzo di fronte.  Erano una stupenda nuvola di fiori ma la neve è stata più rapida di me: questa mattina li ha  ricoperti  e trasformati in candidi cuscini  da cui sbucano fiori gialli e trasparenti. Sono le prime piante che fioriscono, che danno un tocco di colore al panorama che vedo dalle finestre di casa e il colore  giallo dei fiori mi mette di buon umore.

Jasminum nudiflorum

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Proverbi di Marzo

Neve marzolina dura dalla sera alla mattina.

Gelo marzolino contrista il contadino.

Marzo è pazzo: sole e pioggia, neve e vento ti fanno uscire i sentimenti.

Quando marzo non marzeggia, sarà april che lo pareggia.

Le api sagge in marzo dormono ancora.

I proverbi non conterranno verità assolute , forse piccole verità e può essere interessante conoscerli

Novembre sera

E’ stato un lunedì piovoso, un po’ faticoso come tutti i lunedì ma questa sera alzando gli occhi verso il cielo si vedeva una luna splendida.

La pioggia è cessata e le nuvole si sono aperte per permettere alla luna di dare spettacolo. Una luce che ricorda i cieli alla Friedrich, un pizzico tristi ma tanto belli.

Si ricomincia dall’autunno

Trasparenze_colorateL’estate è finita

Sono più miti le mattine

e più scure diventano le noci

e le bacche hanno un viso più rotondo.

La rosa non è più nella città.

L’acero indossa una sciarpa più gaia.

La campagna una gonna scarlatta,

Ed anch’io, per non essere antiquata,

mi metterò un gioiello.

E. Dickinson

Ho scelto i versi di questa poesia perchè descrivono un cambiamento inevitabile in maniera gioiosa. Per me l’autunno non è una stagione triste. Le foglie cadono, è vero, ma prima diventano rosse, arancioni, gialle e nell’aria c’è profumo di legna bruciata e di caldarroste …perchè il caldarrostaio compare ad inizio stagione, anche se ci fossero 25° di temperatura ed in fondo è piacevole sapere che il mutare delle stagioni è una certezza.