Marzo: voglia di cantare

Ieri l’aria  di febbraio era fredda, piovosa e umida. Oggi, primo marzo, l’aria è fredda, piovosa e frizzante. Probabilmente il cambiamento non è così rilevante dal punto di vista metereologico ma, vuoi mettere, psicologicamente fa una notevole differenza.

Marzo è il mese delle piogge che vanno e vengono, del sole che compare timido e poi scompare perchè una folata di vento sposta le nuvole,  del cielo che non si colora più di bianco,  delle rondini che arrivano sempre, delle violette che sembra abbiano l’orologio in tasca… di un lungo elenco di immagini  che mi danno una sensazione leggerezza e trasparenza. Se mi concentro su questi pensieri forse riesco anche a volare!

Nel frattempo canticchio questa canzone …

Santa Lucia

Un proverbio dice “Santa Lucia il giorno più corto che ci sia” perché un tempo il solstizio d’inverno  si considerava avvenisse il 13 dicembre, giorno dedicato appunto a Lucia da Siracusa. In realtà astronomicamente il solstizio invernale cade il 21 dicembre e anche il calendario  é stato modificato : nell’emisfero Nord, quello in cui ci troviamo noi, i raggi del sole illuminano per un tempo breve e con una incidenza insufficiente le ore del giorno e le ore di buio sono le più lunghe di tutto l’arco dell’anno e soprattutto inizia l’inverno Ma  il giorno di Santa Lucia continua ad essere il giorno in cui la luce dura pochissimo. L’astronomia e il rigore scientifico spiegano, le tradizioni e i proverbi ci raccontano e  tutto serve per  imparare. Imparare che quello che non  capisco come il giorno che diventa notte e viceversa  devo spiegarmelo per non avere paura, e solo quando ho capito posso apprezzare o rifiutare le storie che mi sono o mi hanno raccontato. E se Lucia serve a vedere  chiaro nelle buie notti di dicembre allora “buona Santa  Lucia“.

A proposito…  questa canzone di Francesco De Gregori  si intitola Santa Lucia

Santa Lucia, per tutti quelli che hanno occhi
e gli occhi e un cuore che non basta agli occhi
e per la tranquillità di chi va per mare
e per ogni lacrima sul tuo vestito,
per chi non ha capito.

Santa Lucia per chi beve di notte
e di notte muore e di notte legge
e cade sul suo ultimo metro,
per gli amici che vanno e ritornano indietro
e hanno perduto l’anima e le ali.

Per chi vive all’incrocio dei venti
ed è bruciato vivo,
per le persone facili che non hanno dubbi mai,
per la nostra corona di stelle e di spine,
per la nostra paura del buio e della fantasia.

Santa Lucia, il violino dei poveri è una barca sfondata
e un ragazzino al secondo piano che canta,
ride e stona perchè vada lontano,
fa che gli sia dolce anche la pioggia delle scarpe,
anche la solitudine.

Partita o musica

Domenica di giugno. In casa ci siamo il gatto ed io. Il silenzio si rompe solo quando l’Italia (intesa come squadra) si produce in qualche azione difensiva o offensiva. Sto ascoltando  il concerto di Mozart per flauto e arpa ed è bellissimo e dopo ascolterò la Regina della Notte nel Flauto Magico che con i suoi gorgheggi non mi farà sentire se stiamo perdendo, pareggiando, vincendo…