Forme maniacali

Immagine

Per tutto l' inverno, in casa, hanno visto aggirarsi con passo circospetto e felpato una piccola signora che si spostava da una stanza ad un'altra con l'intenzione di immortalare forme viventi alate. Hanno sentito dei clic clic provenire dalle stanze con finestre che si affacciano sul cortile. Finalmente un giorno la piccola signora è riuscita a guardare negli occhi una cinciarella e a fissarla mentre finival'ennesimo pasto a base di semini appesi a un ramo per lei.

Per tutto l’ inverno, in casa, hanno visto aggirarsi con passo circospetto e felpato una piccola signora che si spostava da una stanza ad un’altra con l’intenzione di immortalare forme viventi alate. Hanno sentito dei clic clic provenire dalle stanze con finestre che si affacciano sul cortile. Finalmente un giorno la piccola signora è riuscita a guardare negli occhi una cinciarella e a fissarla mentre finiva l’ennesimo pasto a base di semini appesi ad un ramo per lei.

Infinito MARZO

Sto invecchiando e me ne accorgo. Se qualcosa mi infastidisce e oramai sono tantissime le occasioni in cui sono infastidita, non riesco più a trattenermi: i pensieri partono dal cervello e scivolano fino alle labbra, con enormi sforzi cerco di trattenerli perchè non escano per  raggiungere l’inconsapevole assertore, a mio parere, di stupidaggini. Il problema è che sono sensibilissima alle castronerie e riesco a sentirle anche in ambienti rumorosi, la mia mancanza di spirito ha raggiunto i minimi concessi per impedirmi l’auto combustione. Non posso andare in giro con un bastone da passeggio brandendolo sotto il naso di chi è assertore dei luoghi comuni, di chi vede nel progresso il fantasma delle proprie incapacità, di colui che non capisce perchè ha paura di tutto e dovrebbe aver paura solo di se stesso.

P.S. Quando esco di casa faccio la ggiovane… ascolto musica con le cuffiette. Gli occhi mi brillano.

Attività estive

Volano sulle infiorescenze  della menta dopo aver assaggiato il nettare di altri fiori.

Il via vai è continuo ed incessante. Un lavoro che termina solo al tramonto del sole. La calura è insopportabile e sto sudando solo a guardare ma è come vedere uno spettacolo di danza.

Primo Maggio

Il SIGNIFICATO DELLE PAROLE

lavòro
 [da lavorare; av. 1250] s.m.
 impiego di energia per il conseguimento di un determinato fine:
 l. umano| Attività socialmente e legalmente regolamentata per la
 produzione di beni o di servizi, esplicata nell'esercizio di
 un mestiere, di una professione e sim.
♦disoccupazióne [1905] s.f.
 Fenomeno sociale rappresentato dalla scarsità di posti di lavoro in 
 rapporto al numero di aspiranti| Condizione di chi non riesce 
 a trovare lavoro pur essendo in grado di lavorare.


 L’italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro.
Ai fortunati che un lavoro ce l’hanno, a chi ha avuto un lavoro
e non ce l’ha più ma nonostante tutto continua a sperare,
a chi un lavoro lo insegue da tempo, a chi per inseguirlo è andato via o dovrà andarsene,
a chi ha quasi perso la speranza anche se la speranza è sempre l’ultima a morire.

 A tutti AUGURI sempre, non solo per il primo maggio.

La luna Stregatto

Questa sera la luna è orizzontale. Un modo un po’ insolito di vederla e che contraddice per una volta il detto “gobba a ponente luna crescente”.
La parte ricurva della falce lunare sembra, nel buio del cielo, il sorriso dello Stregatto, il gatto che compare e scompare alla vista di Alice nel Paese delle Meraviglie. Anche la luna in versione Smile 🙂 sparirà. Potrebbe ricomparire fra un mese, condizioni metereologiche permettendo, oppure aspettare undici anni per farlo nuovamente.

Colazione per cinciallegre

Sono venute a trovarmi le cince. Speravo lo facessero.

Mi sono accorta che le cinciallegre sarebbero arrivate perchè, tra un frullare di codirossi e merli, ne ho intravista una che sbirciava verso il mio balcone.

All’inizio di novembre mi ero procurata una confezione di semi e palle di lardo da appendere  in un luogo non raggiungibile da Vito, il gatto di famiglia. L’inverno cominciato in sordina  è arrivato; dopo le nevicate la temperature è scesa e ho atteso che le cince alla ricerca di cibo, essendo troppo freddo per trovare insetti e ragni,  scoprissero dove l’avevo sistemato.

Si annunciano cinguettando e, suppongo, scambiandosi informazioni, come quando noi troviamo un posto che ci piace per fermarci a pranzare e lo comunichiamo con soddisfazione ai nostri compagni di viaggio. Pare che l’indole delle cinciallegre sia aggressiva e rumorosa ma che nei nostri confronti dimostrino una certa tolleranza, dettata dalla necessità di utilizzare maggiori risorse alimentari. Detta in parole povere se c’è una mangiatoia artificiale fanno volentieri una visita e si abbuffano …

Solitamente arrivano a metà mattina: l’ora della pausa per il  secondo caffè. Io con la mia tazzina dentro casa e loro con la colazione servita sul balcone. Una colazione lunga, intervallata da voletti e saltelli sulla ringhiera, rapidi ritorni, il tutto accompagnato da un ampio repertorio di vocalizzi.

Finisco il mio caffè, cerco di muovermi con movimenti lenti per non interromperle. Guardo fuori ma non ci sono più.

Bellezza del cavolo

Ci sono momenti in cui mi devo proprio fermare perché quello che sto vedendo è qualche cosa di grande. Accosto l’auto cercando di non finire nel fosso, scendo cercando a tastoni  la macchina fotografica nella borsa. Mattina di nebbia, non fitta fitta ma quel tanto che basta per sentirmi lontano anche se la strada provinciale è poco distante in linea d’aria. Lì, accanto alla bealera con pochissima acqua, si allarga un campo di grassi, turgidi, colorati… cavoli.

Bellissimi! Allineati ma non rigidi; una patina cerosa ricopre  quelli a foglia liscia mentre i verdi, i cavoli verza per intenderci, hanno foglie spesse e bollose. Mi sono avvicinata per fotografare meglio…

La scoperta di un piccolo universo di luce e colore è valsa la sosta.